A volte la vita viene stravolta all’improvviso. Evan Diaz stava facendo un tirocinio di email marketing quando all’improvviso il suo mentore fu obbligato a chiudere l’attività per gravi problemi di salute.
Dissezionare le email davvero buone con Lucky Red Pixel
L’agenzia della Florida Lucky Red Pixel ci spiega come creare un’email efficace e come evitare gli errori più comuni.
Invece di aspettare che si aprisse un’altra possibilità, Evan fece diversamente. “Mi sono detto: ‘So come si fa!’”, ricorda. “Adesso vedrò di farcela da solo”.
Così, nel 2010, Evan avviò la sua agenzia in Florida, Lucky Red Pixel. Scoprì rapidamente che ripartire dopo avere incontrato delle difficoltà non è affatto un gioco, specialmente quando si tratta di email.
“Spesso le email sono lo strumento più redditizio, con il ROI più elevato, eppure è lo stagista che se ne occupa”, dice Evan. “Oppure, se vengono affidate a un ruolo più importante, vengono continuamente rinviate. In continuazione.”
Questo crea un sacco di problemi. Per risolverli, Evan propone l’anatomia di un’email che funziona. Ecco alcuni degli errori più comuni e come correggerli.
Crea subito delle aspettative
Un’email di benvenuto automatica è utile per rispondere alle domande frequenti dopo che un cliente effettua un acquisto oppure per offrire un coupon per l’iscrizione alle mailing list.
“Devi mandarla e devi farlo subito, perché tante persone si aspettano di riceverla prima di fare un acquisto”, dice Evan. Altrimenti, un cliente potrebbe non fare un acquisto per la frustrazione, mettendo in cattiva luce il tuo brand.
Non ignorare il testo di anteprima
“Il testo di anteprima è importantissimo”, dice Evan. “Oltre all’oggetto e al nome del mittente, è quello che le persone vedono e leggono più spesso, soprattutto da dispositivo mobile”.
Lucky Red Pixel sa che le persone fanno affidamento al testo predefinito, lo lasciano in bianco o ne usano uno troppo breve, facendo così inserire roba tecnica in quel campo. “Nulla compromette i tuoi tassi di apertura e di clic più del fatto che si pensi che sia un robot a inviare le comunicazioni”, dice.
Usa un indirizzo email immediato per le risposte
“Qualcosa come hello@ o tiascoltiamo@ va benissimo”, dice Evan. Avere un indirizzo di risposta monitorato non solo è utile, ma è anche più simpatico di un gelido noreply@. “Queste aziende pagherebbero un sacco di soldi per ottenere quel tipo di feedback, quando basterebbe rendersi più disponibili nei confronti dei loro clienti nel momento in cui questi hanno voglia di interagire per avere lo stesso risultato. E non solo, è molto più gratificante ricevere un’email da hello@ rispetto a noreply@. Noreply@ vuol dire: non ti ascoltiamo, non ci interessa”.
Rimani sempre al passo
“Raramente le piccole aziende inviano abbastanza email”, dice Evan. “Investono tanto tempo e denaro nel conquistare l’interesse di un cliente e ottenere l’indirizzo email, e poi dimenticano di usarlo. Oppure mandano email ogni 3 o 4 mesi. Dopo tutto quel tempo, l’utente avrà dimenticato l’azienda e il motivo per cui si era iscritto, e segnalerà l’email come spam”.
Evan consiglia invece di inviare email almeno una volta al mese per farsi sentire in modo che gli utenti non si dimentichino di te. “Vedranno il tuo nome nella loro casella di posta e ti penseranno”, continua, anche se non aprono l’email.
Usa testo per titoli e pulsanti
Le email fatte soprattutto di immagini tendono a ottenere risultati peggiori rispetto a quelle di solo testo, dice Evan. Consumano i dati degli utenti quando questi usano il loro dispositivo mobile e tante persone non sanno di dover fare clic sulle immagini. Inoltre, a volte immagini splendide da desktop potrebbero rivelarsi troppo piccole su uno smartphone.
“Se non funziona subito, tante persone cestineranno immediatamente la tua email”, afferma. “Le ultime statistiche che ho visto al riguardo mostrano che le email testuali hanno tra il 17% e il 30% di clic in più rispetto a quelle di immagini. Una differenza notevole”.
Le email cariche di immagini, inoltre, non supportano la ricerca nella casella di posta e non permettono neanche di copiare e incollare testo importante come i codici sconto. “Quindi, se non pensi all’aspetto delle tue email senza le immagini, e non sono funzionali senza di esse, perderai tanto in termini di clic e interazioni.”
Semplifica la segmentazione
A volte i clienti usano segmenti troppo limitati, dice Evan. In altre parole, analizzeranno i clienti in base a un prodotto acquistato raramente, come ad esempio una batteria di lunga durata. “Se un cliente acquista un prodotto in particolare, non vuol dire che non acquisterà nient’altro dal tuo negozio”, dice. Prova invece a inviare email su prodotti simili o complementari.
Aspetta il momento giusto per l’invio
“Un’altra cosa che diciamo quasi sempre ai nostri clienti è che, dopo avere impiegato 5-6 ore per creare un’email, spesso hanno fretta di inviarla”, dice Evan.
Il momento del giorno, il giorno della settimana, l’approssimarsi di una festività… tutti questi fattori influiscono sui tassi di apertura e clic. In genere, continua Evan, evita di inviare il lunedì o il venerdì o alla vigilia di una festa (a meno che l’email non sia pertinente, ovvio). Martedì, mercoledì e giovedì sono i giorni migliori e i due orari consigliati da Lucky Red Pixel sono verso le 05:00/06:00 e prima di pranzo. In questo modo, l’email sarà pronta per gli utenti quando si svegliano al mattino, dato che controllare la posta è la prima cosa che molte persone fanno, o quando attendono il pranzo.
Naturalmente ci sono delle eccezioni, precisa Evan. A volte, un’email inviata molto presto nel weekend può rivelarsi più efficace rispetto ad altri giorni a causa del volume ridotto. Qual è la conclusione, quindi? Bisogna fare tantissimi test per capire cosa funziona con i propri clienti.